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07 nov 2018 10:34
Il Consiglio di Amministrazione di BFF Banking Group ha approvato oggi i risultati finanziari dei primi 9 mesi del 2018
L’utile netto contabile di Gruppo dei primi nove mesi del 2018 è pari a €58,0 mln, rispetto ai €68,3 mln dei primi nove mesi del 2017, che comprendevano €13,7 mln di componenti straordinarie nette positive ed elevati incassi di interessi di mora.

Il Consiglio di Amministrazione di BFF Banking Group ha approvato oggi i prospetti contabili consolidati dei primi nove mesi del 2018, in corso di revisione contabile.

 

Principali punti:

  • Utile Netto Rettificato dei primi nove mesi del 2018 pari a €58.0 mln, in aumento del +6% a/a, equivalente ad un RoTE Rettificato di c. 31% (29% nel 2017)
  • Aumento del +8% a/a del margine di interesse rettificato, e fondo degli interessi di mora fuori bilancio non transitati a conto economico pari a €362 mln (+3% a/a)
  • Crescita del business con i crediti in aumento del +17% a/a e nuovi volumi del +17% a/a
  • Il 32% dei crediti totali alla clientela si riferisce ai mercati internazionali (il 27% a settembre 2017)
  • Abbondante liquidità, con €0,5 mld di linee di credito committed e non utilizzate, e nessun utilizzo del TLTRO o di altre misure di liquidità straordinarie della BCE
  • Situazione patrimoniale solida: Total Capital Ratio del 17,1% e Common Equity Tier I1 del 12,2%, escludendo €58 mln di utile netto del periodo e al netto dell’effetto negativo mark-to-market del portafoglio HTC&S
  • Basso profilo di rischio: sofferenze nette/crediti netti pari al 1,2%, e costo del rischio annualizzato pari a 17 punti base

 

Milano, 07 novembre 2018 – Il Consiglio di Amministrazione di BFF Banking Group (BFF), ha approvato oggi i prospetti contabili consolidati dei primi nove mesi del 2018, in corso di revisione contabile.

L’utile netto contabile di Gruppo dei primi nove mesi del 2018 è pari a €58,0 mln, rispetto ai €68,3 mln dei primi nove mesi del 2017, che comprendevano €13,7 mln di componenti straordinarie nette positive ed elevati incassi di interessi di mora.

L’Utile Netto Rettificato dei primi nove mesi del 2018 è in linea con l’utile netto contabile, e pari a €58,0 mln, mentre nel 2017 l’utile netto rettificato era pari a €54,6 mln. Sia l’Utile Netto Rettificato sia quello contabile dei primi nove mesi del 2018 tengono però conto (i) dei maggiori costi relativi al Tier II per €0,8 mln e €1,1 mln di svalutazioni sul portafoglio di crediti in run-off del business polacco di factoring verso le PMI, non presenti nei primi nove mesi del 2017, e (ii) di minori incassati di interessi di mora per €15 mln rispetto al 2017.

Il margine di interesse rettificato dei primi nove mesi del 2018 è in aumento del +8% a/a, principalmente grazie alla crescita dei crediti netti verso la clientela. Il fondo degli interessi di mora fuori bilancio non transitati a conto economico è aumentato a €362 mln, il 3% in più rispetto alla fine di settembre 2017.

I costi sono stati mantenuti sotto controllo con un cost / income ratio del 38%, nonostante: i. gli investimenti e le assunzioni effettuate per aprire la branch portoghese e per operare in regime di libera prestazione di servizi in Grecia e Croazia, e ii. l’incremento del personale in Polonia al fine di internalizzare alcuni dei processi di BFF Italia che erano stati esternalizzati, con benefici in termini di risparmi netti, che saranno a regime dal 2019.

I crediti verso la clientela a fine settembre 2018 ammontano a €3.026 mln, +17% rispetto ai €2.596 mln a fine settembre 2017. I volumi acquistati sono aumentati del 17% a/a, pari a €2,959 mln. A fine settembre 2018, i mercati internazionali (Spagna, Portogallo, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Grecia) rappresentano il 32% dei crediti (27% a fine settembre 2017).

A fine settembre 2018, il Total Capital ratio è pari a 17,1%, al di sopra del target di Gruppo del 15%, e il CET1 ratio è pari a 12,2%, a conferma della solidità patrimoniale del Gruppo e della capacità di sostenere organicamente la crescita e, allo stesso tempo, un elevato dividendo. Entrambi i coefficienti sono calcolati escludendo €58 mln di utile netto di periodo, che avrebbe aumentato entrambi i ratios di 287 bps, e includono invece l’impatto negativo derivante dalla variazione del tasso di cambio EUR/PLN e dal mark-to-market del portafoglio HTC&S.

Il Gruppo continua a godere di un profilo di rischio basso: le sofferenze nette rappresentano l’1,2% dei crediti verso la clientela (0,2% al netto dei comuni Italiani in dissesto), e il costo del rischio annualizzato è di 17 punti base (4 punti base escludendo le svalutazioni relative al business polacco in run-off del factoring verso le PMI, e ai comuni Italiani in dissesto). Nei primi nove mesi del 2017, il costo del rischio annualizzato era di 12 punti base (6 punti base escludendo gli stessi due effetti).

Nel corso del terzo trimestre del 2018, il Gruppo ha avviato due nuove iniziative commerciali: i. un nuovo accordo di partnership con Pfizer, per estendere i servizi di gestione e incasso del credito all'intera filiera del farmaco in Italia, e ii. un nuovo servizio di factoring “sconto dinamico” (dynamic discounting) offerto attraverso una piattaforma digitale sviluppata in collaborazione con FinDynamic. In questo trimestre, BFF ha anche avviato l’attività della succursale Portoghese, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il business locale che fino ad oggi è stato svolto in regime di libera prestazione di servizi. Inoltre, nello stesso periodo, il Gruppo ha depositato la domanda (filing) per l’apertura di una succursale bancaria in Polonia (attesa per il primo/secondo trimestre 2019), con lo scopo di diversificare e ridurre ulteriormente il costo del funding in Zloty.

“Il Gruppo presenta nuovamente utili in aumento, una posizione patrimoniale solida, ampia liquidità e crescita del portafoglio crediti e dei volumi in tutti i business e paesi in cui il Gruppo opera. L'accresciuta incertezza sulle finanze pubbliche e condizioni di liquidità più rigide dovrebbero offrire maggiori opportunità di crescita per il nostro business. Siamo pronti a supportare i nostri clienti in tutta Europa in questi periodi turbolenti. Continuiamo a investire nella nostra infrastruttura operativa e nella gamma di prodotti offerti, al fine di creare ulteriori opportunità di crescita e avere un controllo dei rischi sempre più disciplinato” - commenta Massimiliano Belingheri, Amministratore Delegato di BFF.

 

Principali voci economico-finanziarie e patrimoniali consolidate

 

Redditività rettificata

 

L’utile netto rettificato dei primi nove mesi del 2018 è calcolato escludendo le seguenti voci:

  • €1,5 mln (€2,1 mln ante imposte) di impatto positivo a conto economico, derivante dalla variazione del tasso di cambio EUR/PLN sul prestito contratto per l’acquisto di BFF Polska (ex Magellan), impatto controbilanciato da una variazione negativa della riserva patrimoniale (inclusa nei coefficienti patrimoniali), riflettendo l’hedging naturale tra questi due elementi;
  • €0,9 mln (€1,3 mln ante imposte) di costi relativi alla contabilizzazione delle stock option; questa voce genera una riserva di capitale positiva e, dunque, non ha alcun impatto sul patrimonio netto di Gruppo;
  • €0,5 mln (€0,7 mln ante imposte) di costi relativi al contributo straordinario al Resolution Fund del 2016.

L’utile netto rettificato dei primi nove mesi del 2017 è stato calcolato escludendo le seguenti voci2:

  • €1,4 mln (€2,0 mln ante imposte) di impatto negativo a conto economico, derivante dalla variazione del tasso di cambio EUR/PLN sul prestito contratto per l’acquisto di BFF Polska, impatto controbilanciato da una variazione positiva della riserva patrimoniale;
  • €17,8 mln (€25,2 mln ante imposte) di utile one-off relativo al cambiamento dal 40% al 45% della stima d’incasso degli interessi di mora;
  • €1,7 mln (€2,4 mln ante imposte) di costi straordinari relativi all’IPO. Tutti i costi dell’IPO sono stati totalmente spesati;
  • €1,1 mln (€1,5 mln ante imposte) di costi relativi alle stock option ; questa voce genera una riserva di capitale positiva e, dunque, non ha alcun impatto sul patrimonio netto di Gruppo.

Principali dati di stato patrimoniale

 

I crediti verso la clientela alla fine di settembre 2018 ammontano a €3.026 mln (di cui €702 mln relativi a BFF Polska e alle sue controllate), rispetto a €2.596 mln di fine settembre 2017 (di cui €545 mln relativi a BFF Polska e alle sue controllate), in crescita del +17% a/a. I crediti verso la clientela in Spagna sono più che raddoppiati (da €73 mln a fine settembre 2017 a €162 mln) e in Italia sono in aumento del +9% a/a (a €2.061 mln). I mercati internazionali (Spagna, Portogallo, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Grecia) rappresentano il 32% dei crediti. L’ammontare residuo a settembre 2018 del portafoglio crediti netti in run-off del business polacco di factoring verso le PMI è pari a €3 mln (in diminuzione rispetto ai €6 mln di fine dicembre 2017).

Nei primi nove mesi del 2018, il Gruppo ha registrato un’attività commerciale in forte crescita, con i volumi di crediti complessivi acquistati dal Gruppo pari a €2.959 mln (di cui €385 mln relativi a BFF Polska), in aumento del 17% rispetto ai primi nove mesi del 2017 (€2.538 mln, includendo €372 mln di BFF Polska). La crescita deriva principalmente dall’Italia (€2.032 mln, +8% a/a), dalla Spagna, dove i volumi sono più che raddoppiati (€450 mln, +129% a/a) e dalla Polonia (€349 mln, +5% a/a). I minori volumi di crediti erogati in Slovacchia per -€9 mln a/a (€30 mln in totale nei primi nove mesi del 2018), sono stati in parte compensati da maggiori volumi in Repubblica Ceca per €5 mln. La Grecia ha contribuito per €7 mln. I volumi in Portogallo sono in aumento e ammontano a €85 mln (€81 mln nei primi nove mesi del 2017). La filiale portoghese, aperta a luglio a Lisbona, dovrebbe continuare a sostenere la crescita dei volumi futura.

Nel terzo trimestre, il Gruppo ha lanciato due nuove iniziative commerciali:

  • Un accordo di partnership con Pfizer per la gestione e l’incasso dei crediti nei confronti di farmacie, case di cura e distributori in Italia. Grazie a questo accordo, BFF amplierà i servizi di gestione e incasso dei crediti all'intera filiera del farmaco, e coprirà tutti i debitori (pubblici e privati) del segmento del farmaco. Tale accordo può essere replicato con altri clienti del settore farmaceutico o dei dispositivi medici, e consentirà al Gruppo di acquisire dati sulla recuperabilità dei crediti di questi nuovi settori, e potenzialmente sviluppare nuovi prodotti di factoring pro-soluto nel futuro;
  • Un servizio di “sconto dinamico” (dynamic discounting), che consente ai clienti di BFF Banking Group di migliorare ulteriormente la propria gestione del capitale, e di offrire ai propri fornitori condizioni di pagamento competitive a seconda delle rispettive esigenze di liquidità. Tale attività è effettuata interamente tramite un’interfaccia web, sviluppata in collaborazione con la società FinDynamic.

Il funding disponibile totale del Gruppo ammonta a €3.070 mln a fine settembre 2018. I depositi online rappresentano il 31% dei fondi utilizzati, e ammontano a €795 mln, stabili a/a nonostante la forte riduzione dei tassi di interesse offerti. A seguito della campagna di marketing lanciata in Spagna a inizio ottobre, i depositi sono già aumentati a quota €871 mln. Il Gruppo non offre conti correnti ma solo depositi vincolati, senza opzioni di rimborso anticipato. Inoltre, il Gruppo dispone di ampia liquidità, con un funding non utilizzato a fine settembre 2018 pari a circa €0,5 mld. Il Gruppo non ha obbligazioni che scadono prima di giugno 2020 (ad eccezione di €11 mln di obbligazioni residue di BFF Polska emesse prima dell'acquisizione e scadenti nei primi nove mesi del 2019) e non ha mai fatto nessun ricorso al TLTRO della BCE o ad altre misure straordinarie di liquidità. Nessuna delle linee di finanziamento di BFF è legata al rating o al costo di finanziamento del governo italiano.

Il portafoglio totale di titoli di Stato Italiano (HTC e HTC&S) è diminuito a €1.119 mln a fine settembre 2018, paragonato a €1,500 mln a fine settembre 2017 (-25% a/a) e a €1.222 mln a fine dicembre 2017. Il mark-to-market negativo a fine settembre del portafoglio HTC&S è pari a €6,9m, al netto delle tasse (e già incluso nel patrimonio netto), mentre quello sul portafoglio HTC (non incluso a patrimonio netto) è pari a €17,7, al netto delle tasse. La duration dell’intero portafoglio è pari a 34,4 mesi, 31,9 mesi per il portafoglio HTC e 48,2 mesi per il portafoglio HTC&S.

Il Gruppo mantiene un buon livello di liquidità, con un Liquidity Coverage Ratio (LCR) pari a 167,5% a fine settembre 2018. Il Net Stable Funding Ratio (NSFR) e il coefficiente di leva finanziaria, alla medesima data, corrispondono rispettivamente a 105,7% e 5,8%.

 

Principali dati di conto economico

 

Il margine di intermediazione rettificato e il margine di interesse rettificato ammontano rispettivamente a €131,2 mln e €126,0 mln nei primi nove mesi del 2018 (rispetto a €121,2 mln e €116,2 mln nei primi nove mesi del 2017), entrambi cresciuti grazie a maggiori crediti netti verso la clientela. Il margine di interesse rettificato nei primi nove mesi del 2018 include negli interessi passivi €1,0 mln di costi del Tier II per i primi 2 mesi, non presenti nei primi nove mesi del 2017 in quanto il bond è stato emesso a fine febbraio 2017.

Gli interessi attivi rettificati sono pari a €157,7 mln nei primi nove mesi del 2018, rispetto a €145,9 mln nei primi nove mesi del 2017, cresciuti principalmente grazie ai maggiori crediti netti verso la clientela e nonostante i minori interessi di mora incassati.

L’impatto netto delle over-recovery sugli interessi di mora contabilizzati a conto economico nei primi nove mesi del 2018 è aumentato a/a (€10,4 mln rispetto ai €7,0 mln dei primi nove mesi del 2017), nonostante i minori incassi di interessi di mora del 2018. In particolare, nei primi nove mesi del 2018 sono stati incassati interessi di mora per €54 mln rispetto ai €69 mln dei primi nove mesi del 2017, e il maggiore impatto netto delle over-recovery3 per +€3,4 mln è dovuto all’effetto combinato di i. tassi di recupero più alti e ii. minori crediti riscadenzati3 nei primi nove mesi del 2018 rispetto al 2017.

A fine settembre 2018, il fondo degli interessi di mora fuori bilancio non transitati in conto economico ha raggiunto €362 mln, il 3% in più rispetto alla fine di settembre 2017. Il totale del fondo degli interessi di mora ammonta a €560 mln (+4% a/a).

Il margine di interesse netto dei crediti verso la clientela è pari a 5,3% rispetto al 5,6% dei primi nove mesi del 2017, e lo yield lordo dei crediti verso la clientela dei primi nove mesi del 2018 è pari a 6,8%.

Il costo medio del funding mostra una riduzione rispetto all’anno precedente: il dato combinato con BFFF Polska è diminuito dal 2,03% dei primi nove mesi del 2017 all’1,79% dei primi nove mesi del 2018, che include i costi del Tier II per l’intero periodo (solo sette mesi nei primi nove mesi del 2017). Gli interessi passivi sono aumentati da €29,8 mln a €31,7 mln nei primi nove mesi del 2018, principalmente per: i. l’impatto del Tier II (€4,4 mln nei primi nove mesi del 2018, €3,4 nei primi nove mesi del 2017), ii. la commissione one-off di €0,3 mln per il rifinanziamento di parte del finanziamento per l’acquisizione di BFF Polska, iii. l’aumento del funding medio utilizzato (da €2,3 mld a € 2,6 mld, +12%) per la crescita del portafoglio crediti, e iv. l’aumento del funding in Zloty che è finanziato a un base rate più elevato (Wibor 3M pari a 1,72% vs. Euribor 3M di -0,318% al 28 settembre 2018) e, pertanto, ha un costo maggiore (il costo del funding in Zloty di BFF è pari a 3,44%).

Il Gruppo continua ad avere un buon accesso al mercato wholesale a tassi competitivi, e non ha nessuna linea di credito il cui costo è legato ai rendimenti dei titoli di Stato Italiano e nessun rischio di rifinanziamento con la BCE.

Inoltre, l'apertura della filiale polacca (prevista per il 1° / 2° Trimestre 2019) consentirebbe la raccolta di depositi online a un tasso inferiore rispetto all’attuale costo del fundng in Zloty, riducendo così ulteriormente i costi di finanziamento di BFF. In particolare, il tasso di interesse medio offerto sui depositi a 12 mesi da parte dei primi 5 operatori in Polonia è pari a 2,1%, inferiore rispetto al costo di finanziamento in Zloty di BFF del 3,44% (3,86% nei primi nove mesi del 2017).

La struttura operativa rimane efficiente nei primi nove mesi del 2018, con il cost/income ratio rettificato del 38% rispetto al 37% dei primi nove mesi del 2017. Nei primi nove mesi del 2018, i costi operativi rettificati sono pari a €50,0 mln, in aumento del +12% rispetto ai €44,7 mln dei primi nove mesi del 2017. Tale crescita è dovuta principalmente all’aumento dei costi del personale (12% a/a a seguito dell’incremento del numero di dipendenti), e al contributo ordinario al Resolution Fund e FITD spesato nei primi nove mesi del 2018 per €2,3 mln in totale (€1,7 mln nei primi nove mesi del 2017). Le altre spese operative sono in aumento a/a a seguito della crescita del business. Il numero di dipendenti a livello di Gruppo è aumentato da 411 a fine settembre 2017 (di cui 178 in BFF Polska) a 451 a fine settembre 2018 (di cui 200 per BFF Polska). Il Gruppo ha già assunto il personale necessario per aprire la branch portoghese e per le attività in regime di libera prestazione di servizi in Grecia e Croazia. Alcuni dei processi di BFF Italia, che erano esternalizzati a fornitori italiani, sono in fase di internalizzazione in Polonia, con 16 persone già assunte a fine settembre 2018, con benefici in termini di risparmi netti dal 2019.

Le rettifiche sui crediti ammontano a €3,8 mln nei primi nove mesi del 2018, rispetto a €2,3 mln dei primi nove mesi del 2017, e includono €1,3 mln di svalutazioni sul portafoglio Polacco in run-off del factoring verso le PMI e €1,5 mln di svalutazioni obbligatorie sui comuni Italiani in dissesto. L'esposizione verso i comuni italiani in dissesto è classificata come sofferenza secondo la normativa della Banca d’Italia, nonostante BFF abbia il diritto di ricevere il 100% del capitale e degli interessi di mora alla fine del processo di dissesto. Il costo del rischio annualizzato dei primi nove mesi del 2018 è pari a 17 punti base (4 punti base, escludendo 6 punti base relativi alle svalutazioni sul portafoglio Polacco in run-off e 7 punti base relativi ai comuni Italiani in dissesto), rispetto a 12 punti base dei primi nove mesi del 2017 (6 punti base, escludendo le svalutazioni sul portafoglio Polacco in run-off e sui comuni Italiani in dissesto). Il Gruppo ha un impatto one-off marginale positivo, derivante dall’adozione del nuovo principio contabile IFRS 9, grazie all’esposizione verso il settore pubblico e alla breve durata del portafoglio di crediti verso la clientela.

Nei primi nove mesi del 2018, l’utile netto contabile è pari a €58,0 mln, rispetto a €68,3 mln per lo stesso periodo dell’anno precedente, che comprendeva €13,7 mln di componenti straordinarie nette positive. L’Utile Netto Rettificato dei primi nove mesi del 2018 è in linea con il dato contabile, e pari a €58,0 mln, +6% paragonato all’Utile Netto Rettificato dei primi nove mesi del 2017, nonostante €15 mln di minori interessi di mora incassati. L’Utile Netto Rettificato dei primi nove mesi del 2018 include (tutti i valori sono al netto delle tasse):

  • €0,8 mln di costi del Tier II per i primi 2 mesi (non presenti dei primi nove mesi del 2017 in quanto il bond è stato emesso a fine febbraio 2017);
  • €1,1 mln di svalutazioni sul portafoglio di crediti in run-off del business Polacco di factoring verso le PMI

Il RoTE relativo ai primi nove mesi del 2018 è pari a 31%, vs. 29% nel 2017 basato sull’Utile Netto Rettificato.

Nessun utile è stato destinato a capitale; pertanto, i dividendi distribuibili a fine settembre 2018 ammontano a €58 mln, equivalenti a €0.34 per azione.

 

Coefficienti patrimoniali

 

Il Gruppo mantiene una posizione patrimoniale solida, con il 12,2% di CET1 ratio (rispetto al requisito SREP del 7,175%) e il 17,1% di Total Capital ratio (rispetto al requisito SREP dell’11,375% e al target di Gruppo del 15%) calcolati relativamente al perimetro del Gruppo Bancario (TUB – Testo Unico Bancario).

Questi coefficienti incorporano l’impatto della riduzione – avvenuta il 13 gennaio 2017 – del rating della Repubblica Italiana a BBB (high) da parte dell’agenzia di rating DBRS, l’ECAI del Gruppo. Un notch upgrade del rating italiano ridurrebbe dal 100% al 50% il coefficiente di ponderazione per il rischio relativo alle esposizioni verso il Sistema Sanitario Nazionale e verso la Pubblica Amministrazione in Italia (diverse dagli enti territoriali locali e dal governo centrale), con un impatto positivo del +2,6% sul CET1 e +3,6% sul Total Capital ratio. Al contrario, per avere un impatto negativo sul coefficiente di ponderazione per il rischio relativo alle esposizioni verso il Sistema Sanitario Nazionale e alla Pubblica Amministrazione in Italia, il rating della Repubblica Italiana dovrebbe diminuire di 9 notches.

I coefficienti patrimoniali sopracitati non includono €58 mln di utile del periodo (equivalente a 287bps di capitale addizionale sia per il CET1 ratio sia per il Total Capital ratio), e disponibile per la distribuzione di dividendi, e sono al netto dell’impatto negativo derivante dalla variazione del tasso di cambio EUR/PLN e del mark-to-market del portafoglio HTC&S (rispettivamente -11bps e -34bps).

La densità delle attività ponderate per il rischio (RWA, Risk-Weighted Assets) è diminuita dal 70% di fine settembre 2017 al 67% di fine settembre 2018, grazie a una migliore composizione dei crediti e nonostante l’aumento dei crediti deteriorati. Il Gruppo usa i modelli Standard di Basilea.

 

Qualità degli attivi

 

L’elevata qualità degli attivi è confermata da un coefficiente di sofferenze nette/crediti netti del 1,2% a fine settembre 2018, rispetto allo 0,6% a fine dicembre 2017 e a 0.6% a fine settembre 2017. Al netto dei comuni Italiani in dissesto, il ratio è stabile a 0,2%.

L'incremento delle sofferenze nette da €14,8 mln a fine settembre 2017 (€18,2 mln a fine dicembre 2017) a €36,0 mln a fine settembre 2018 è dovuto quasi totalmente alla crescente attività verso i comuni italiani. In particolare, l'esposizione ai comuni italiani in dissesto classificati come sofferenze a fine settembre 2018 (come richiesto dalla normativa della Banca d’Italia, nonostante BFF abbia il diritto di ricevere il 100% del capitale e degli interessi di mora alla fine del processo di dissesto) ammonta a €28,9 mln (€10,6 mln a fine settembre 2017 e €15,0 mln a fine dicembre 2017), e rappresentano l’80% delle sofferenze nette totale alla stessa data. I precedenti €28,9 mln comprendono €7,3 mln relativi a comuni italiani già in dissesto al momento dell'acquisto. Le sofferenze nette includono anche €1 mln relativi all'esposizione verso l'ospedale San Raffaele, su cui si prevede di recuperare un valore superiore al valore netto a bilancio. Il Coverage Ratio delle sofferenze, al netto dei comuni in dissesto, è pari a 73% (86% a dicembre 2017 e 82% a settembre 2017), mentre includendo anche i comuni in dissesto, il coverage ratio è pari a 39% (54% e 58%, rispettivamente a fine dicembre 2017 e settembre 2017).

I crediti netti scaduti (Net past due), corrispondenti a €124,4 mln (€69,8 mln a dicembre 2017 e €72,7 mln a settembre 2017), sono relativi, per il 78%, alla Pubblica Amministrazione e alle aziende che operano nel settore pubblico. Il totale dei crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili, crediti scaduti) – al netto degli accantonamenti – ammonta a €170,8 mln, (€94,7 mln a fine 2017, e €96,6m a fine settembre 2017) e si riferisce per il 75% alla Pubblica Amministrazione e alle aziende che operano nel settore pubblico.

 

Eventi significativi dopo la fine dei primi nove mesi del 2018

Non si segnalano eventi di rilievo successivi alla chiusura del terzo trimestre 2018.

Dichiarazione del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

 

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Carlo Zanni, dichiara, ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza, che l’informativa contabile contenuta nel presente documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.