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09 feb 2018 11:31
Il Consiglio di Amministrazione di BFF Banking Group ha approvato oggi gli schemi di bilancio consolidato per l’esercizio 2017

Il Consiglio di Amministrazione di BFF Banking Group ha approvato oggi gli schemi di bilancio consolidato in corso di revisione contabile per l’esercizio 2017.

Principali punti:

  • Utile netto contabile pari a €96 mln, in crescita del 32% rispetto ai €72 mln del 2016
  • Utile Netto Rettificato 2017 pari a €84 mln, equivalente ad un RoTE di c. 33%
  • €84 mln di dividendi (+16% rispetto al 2016): payout ratio del 100% dell’Utile Netto Rettificato, €0,492 per azione, corrispondente a un dividend yield del 8,6% 
  • Forte crescita del business in tutti i Paesi in cui il Gruppo opera, con i crediti in aumento del 21% a/a e nuovi volumi del 17%a/a
  • Maggiore diversificazione geografica: il 32% dei crediti alla clientela si riferisce ai mercati internazionali (il 26% a dicembre 2016)
  • Total Capital Ratio del 17,5% e Common Equity Tier I del 12,6%, escludendo €84m di utile destinato alla distribuzione dei dividendi
  • Basso profilo di rischio: sofferenze nette/crediti netti pari al 0,6%, e costo del rischio pari a 20 punti base

Il Consiglio di Amministrazione di BFF Banking Group (BFF), ha approvato gli schemi di bilancio consolidato in corso di revisione contabile per l’esercizio 2017.

L’utile netto contabile di Gruppo del 2017 è pari a €95,5 mln, rispetto ai €72,1 mln del 2016, che comprendevano per 7 mesi Magellan nel perimetro di consolidamento.

L’utile netto rettificato del 2017, calcolato escludendo le voci straordinarie, è pari a €83,7 mln, rispetto all’utile netto rettificato di €87,3 mln del 2016 (includendo Magellan per 12 mesi). Escludendo i costi relativi al Tier II, al finanziamento per l’acquisizione di Magellan per 5 mesi non inclusi nel 2016, alla riduzione del beneficio fiscale ACE, alla svalutazione totale del contributo volontario allo schema FITD e il contributo negativo relativo al business del factoring verso le PMI di Magellan messo in run-off a fine 2017 (per €8,7 mln di costi in totale), l’utile netto rettificato 2017 sarebbe pari a €92,5 mln, in aumento del 6% a/a “like-for-like”.

I dividendi proposti per il 2017 sono pari a €83,7 mln (rispetto ai €72,1 mln del 2016), equivalenti a un payout ratio sull’Utile Netto Rettificato del 100% e a 0,492 euro per azione ordinaria. Il dividend yield implicito basato sul prezzo delle azioni ordinarie al 08.02.2018 è pari al 8,6%.

I crediti verso la clientela a fine dicembre 2017 ammontano a €3.018 mln, +21% 1 Basato sul prezzo di mercato delle azioni al 08.02.2018. 2 Calcolati sul Perimetro del Gruppo Bancario (ai sensi del TUB – Testo Unico Bancario). 2 rispetto ai €2.499 mln a fine 2016. I volumi acquistati sono aumentati del 17% a/a, pari a €4.001 mln, con una forte crescita registrata in tutti i paesi in cui il Gruppo opera. A fine 2017, i mercati internazionali (Spagna, Portogallo, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Grecia) rappresentano il 32% dei crediti.

A fine dicembre 2017, il Total Capital ratio è pari a 17,5%, al di sopra del target di Gruppo del 15% e, alla stessa data, il CET1 ratio è pari a 12,6%, confermando la solidità patrimoniale del Gruppo. Questi coefficienti sono calcolati escludendo €84 mln destinati alla distribuzione dei dividendi, e incorporano gli effetti della riduzione del rating della Repubblica Italiana da parte di BDRS nel 1° Trimestre 17.

Il Gruppo gode di un profilo di rischio basso: le sofferenze nette rappresentano lo 0,6% dei crediti verso la clientela, e il costo del rischio è di 20 punti base (14 punti base escludendo 6 punti base relativi al business in run-off del factoring verso le PMI di Magellan). Nel 2016, il costo del rischio era di 10 punti base (includendo Magellan per 12 mesi).

“L’esercizio 2017 ha visto BFF Banking Group crescere ulteriormente in Italia e sui mercati internazionali in cui è presente e raggiungere l’importante traguardo della quotazione. Confermiamo una elevata remunerazione per gli azionisti, con oltre 83m di euro di dividendi, ampio capitale, elevata efficienza operativa e un profilo di rischio limitato. Grazie allo straordinario contributo degli oltre 400 dipendenti del Gruppo, guardiamo con fiducia alle opportunità di crescita che abbiamo creato in questi anni in Italia e alla ulteriore internazionalizzazione di BFF Banking Group” - commenta Massimiliano Belingheri, Amministratore Delegato di BFF.

Principali voci economico-finanziarie e patrimoniali cosolidate

I risultati del 2017 includono il consolidamento di Magellan nel perimetro del Gruppo per l’intero periodo, mentre i risultati del 2016 comprendono il contributo di Magellan per sette mesi, dal momento del completamento dell’acquisizione, avvenuta in data 31 maggio 2016. In questo documento, i confronti a/a sono effettuati sulla base dei risultati rettificati del 2016, includendo Magellan per l’intero periodo di dodici mesi, al fine di consentire una maggiore comparabilità tra le performance del 2017 e quelle del 2016.

Redditività rettificata

L’utile netto rettificato del 2017 è calcolato escludendo le seguenti voci straordinarie, già contabilizzate nel primo trimestre 2017:

  • €17,8 mln (€25,2 mln ante imposte) di utile one-off relativo al cambiamento dal 40% al 45% della stima d’incasso degli interessi di mora;  
  • €1,7 mln (€2,4 mln ante imposte) di costi straordinari relativi all’IPO. Tutti i costi dell’IPO sono stati totalmente spesati;
  • €1,1 mln (€1,5 mln ante imposte) di costi straordinari relativi alle stock option (anch’essi relativi all’IPO); questa voce genera una riserva di capitale positiva e, dunque, non ha alcun impatto sul patrimonio netto di Gruppo;
  • €3,3 mln (€4,7 mln ante imposte) di impatto negativo a conto economico, derivante dalla variazione del tasso di cambio EUR/PLN sul prestito contratto per l’acquisto di Magellan, impatto che è più che controbilanciato da una variazione positiva della riserva patrimoniale relativa al più alto valore in euro del prezzo di acquisto di Magellan, riflettendo l’hedging naturale tra questi due elementi.

L’utile netto rettificato del 2016 è calcolato includendo l’utile netto di Magellan per 12 mesi, ed escludendo le seguenti voci straordinarie:

  • €2,4 mln (€3,5 mln ante imposte) di costi straordinari relativi all’IPO;
  • €7,6 mln (€10,4 mln ante imposte) di costi straordinari relativi all’acquisizione di Magellan;
  • €1,5 mln (€2,2 mln ante imposte) di costi straordinari per il Fondo di Risoluzione;
  • €0,3 mln (€0,4 mln ante imposte) per la differenza negativa del tasso di cambio.

Principali dati di stato patrimoniale

I crediti verso la clientela a fine di dicembre 2017 ammontano a €3.018 mln (di cui €627 mln relativi a Magellan), rispetto a €2.499 mln di fine dicembre 2016 (di cui €447 mln relativi a Magellan), in crescita del 21% a/a. La diversificazione geografica è proseguita grazie alla forte crescita del business in tutti i Paesi internazionali e all’entrata nel mercato greco, avvenuta a settembre 2017. I mercati internazionali (Spagna, Portogallo, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Grecia) rappresentano il 32% dei crediti. I crediti verso la clientela in Italia sono in aumento del 10% a/a. I crediti verso la clientela alla fine del 2017, inclusi nei €3.018 mln e relativi al business in runoff del factoring verso le PMI di Magellan, sono pari a €6 mln.

Nel 2017, il Gruppo ha registrato un’attività commerciale in forte crescita, con i volumi di crediti complessivi acquistati dal Gruppo pari a €4.001 mln (di cui €546 mln relativi a Magellan), in crescita del 17% rispetto al 2016 (€3.429 mln, includendo €414 mln di Magellan per 12 mesi). I volumi in Italia e in Portogallo sono aumentati rispettivamente del 10% e del 193%. Anche in Spagna il business è cresciuto significativamente, con volumi in crescita del 17% a/a, per un totale pari a €419 mln. Il business generato da Magellan ha fatto segnare una crescita del 32% a/a, con un forte contributo della Polonia e della Slovacchia. Il volume dei crediti in gestione (non acquistati) nel 2017 è pari a €2,596 mln. Date le performance positive del Portogallo, il Gruppo aprirà una succursale a Lisbona nel corso del 2°Trim2018.

Il funding disponibile totale del Gruppo ammonta a €3.458 mln a fine 2017. In particolare, nel 2017 il Gruppo ha avuto ampio accesso al mercato dei capitali con il collocamento di 3 bond: l’obbligazione subordinata Tier II, del valore di €100 mln a cedola fissa del 5,875%, emessa il 2 marzo 2017 (la prima obbligazione subordinata emessa da una banca italiana non quotata); il prestito obbligazionario senior non garantito per €200 mln, con scadenza 5 anni e cedola fissa del 2,0%, emesso il 29 giugno 2017; l’obbligazione senior non garantita per €200 mln, con scadenza 2,5 anni e con cedola variabile calcolata su base Euribor trimestrale +1,45%, emessa il 5 dicembre 2017 (la prima operazione mai avvenuta senza rating floater Euro, emessa da una banca sul mercato europeo). I depositi online rappresentano il 38% dei fondi utilizzati (€1.000 mln, in aumento del 22% a/a). Inoltre, il Gruppo dispone di ampia liquidità in eccesso, con il funding non utilizzato a fine dicembre 2017 pari a circa €0,9 mld.

Il portafoglio di titoli di Stato è diminuito a €1.222 mln a fine dicembre 2017, paragonato a €2.015 mln a fine 2016 (-39,3% a/a) e a €1.500 mln alla fine di settembre 2017 (-18,5%).

Il Gruppo mantiene un buon livello di liquidità, con un Liquidity Coverage Ratio (LCR) pari a 287,2% a fine dicembre 2017. Il Net Stable Funding Ratio e il coefficiente di leva finanziaria, alla medesima data, corrispondono rispettivamente a 116,7% e 5,6%.

Principali dati di conto economico

Il margine di intermediazione rettificato ammonta a €180,3 mln, il 3% in più rispetto ai €174,8 mln del 2016 (includendo dodici mesi di Magellan). Il margine di interesse rettificato5 ha raggiunto €172,8 mln nel 2017, in aumento del 4% rispetto al 2016, grazie alla crescita degli interessi attivi e al calo del costo medio del funding, nonostante l'emissione del Tier II, e all’impatto del finanziamento per l’acquisizione di Magellan per l’intero anno. In particolare, il margine di interesse rettificato del 2017 include i costi relativi al Tier II per €4,9 mln ante imposte (non presenti nel 2016) e €3,1 mln ante imposte relativi al finanziamento per l’acquisizione di Magellan (solo €1,8 mln inclusi nel 2016, dal momento che l’acquisizione è stata conclusa a maggio).

Gli interessi attivi rettificati 5 sono cresciuti del 4%, pari a €212,8 mln, grazie a uno stock di crediti più elevato (+21% a/a). Gli interessi attivi sono aumentati nonostante la contrazione dei DSO in Italia da 197 giorni nel 2016 a 173 nel 2017, e al minore tasso di recupero degli interessi di mora. Gli interessi di mora incassati nel 2017 ammontano a €114 mln, rispetto ai €92 mln del 2016, con una minore raccolta nel 4°Trim17 rispetto al 4°Trim16. Alla fine del 2017, il fondo degli interessi di mora fuori bilancio non riconosciuti in conto economico ha raggiunto €350 mln, il 4% in più rispetto alla fine del 2016 (pari a €337 mln). Il totale del fondo degli interessi di mora ammonta a €534 mln.

Il margine di interesse netto dei crediti verso la clientela è in flessione rispetto allo scorso anno (6,1% rispetto al 6,7% del 2016), prevalentemente a causa del minor tasso di recupero degli interessi di mora e dei costi finanziari relativi al Tier II e al finanziamento per l’acquisizione di Magellan, per un totale di €6,2 mln di interessi passivi addizionali. Lo yield lordo dei crediti verso la clientela è in flessione rispetto allo scorso anno (7,9% nel 2017, rispetto all’8,6% del 2016), principalmente a motivo della significativa crescita dei crediti verso la clientela e dell’effetto differito relativo all’over recovery degli interessi di mora.

Il costo medio del funding mostra una riduzione rispetto all’anno precedente: il dato combinato con Magellan, che include i costi del bond Tier II e i costi del finanziamento per l’acquisizione di Magellan per l’intero periodo, è diminuito dal 2,09% nel 2016 al 1,96% nel 2017. Gli interessi passivi sono aumentati da €37,1 mln a €39,9 mln nel 2017, principalmente per: i. l’impatto del Tier II (€4,9 mln nel 2017, non presente nel 2016), ii. i costi di finanziamento per l’acquisizione di Magellan (€3,1 mln nel 2017 rispetto a €1,8 mln nel 2016), e iii. l’aumento del funding (in particolare, l’aumento del funding di Magellan in Zloty, che è finanziato a un base rate più elevato). A febbraio 2018, i tassi applicati sul conto deposito online a 12 mesi sono scesi a 0,90% e 0,75%, rispettivamente in Italia e Spagna (1,00% e 1,15% a fine dicembre 2017); il relativo beneficio si realizzerà una volta che i depositi vengono reinvestiti a tassi più bassi.

La struttura operativa rimane efficiente con il cost/income ratio rettificato , escludendo i costi straordinari, del 34% rispetto al 32% del 2016. Nel 2017, i costi operativi rettificati7 ammontano a €61,2 mln, rispetto ai €56,4m del 2016 (includendo Magellan per dodici mesi), influenzati dall’incremento del numero di dipendenti a livello di Gruppo (412 a fine dicembre 2017, di cui 235 per BFF ex Magellan, rispetto ai 409 a fine dicembre 2016 e ai 388 a fine settembre 2016, 215 per BFF ex Magellan). La crescita del personale si è stabilizzata, raggiungendo un numero totale di dipendenti a fine 2017 in linea con dicembre 2016 (409 FTEs). Il costo relativo al Fondo di Risoluzione e alla totale svalutazione del contributo allo schema volontario FITD sono interamente spesati.

Le rettifiche sui crediti ammontano a €6,0 mln nel 2017, rispetto a €2,6 mln nel 2016, includendo Magellan per 12 mesi, equivalenti a un costo del rischio annualizzato pari a 20 punti base (10 punti base nel 2016, grazie a riprese di valore relative alla svalutazione generica di portafoglio). Il CoR 2017 include: 6 punti base relativi all’attività di factoring di Magellan nei confronti delle PMI (posta in run-off nel 4° Trimestre 2017), 10 punti base relativi a Magellan (escluso il factoring PMI) e 4 punti base relativi ai comuni in dissesto. Il Gruppo prevede impatti limitati relativi all’adozione del principio contabile IFRS 9.

Nel 2017, l’utile netto contabile è aumentato a €95,5 mln, +32% rispetto a €72,1 mln per l’anno precedente, includendo Magellan per sette mesi. Escludendo le voci straordinarie, l’Utile Netto Rettificato del 2017 ammonta a €83,7 mln, rispetto a €87,3 mln del 2016 (includendo Magellan per 12 mesi), nonostante il numero rettificato del 2017 includa (tutti i valori sono netti delle tasse):

• €3,9 mln dei costi del Tier II (non presenti nel 2016);

• €2,5 mln dei costi di finanziamento per l’acquisizione di Magellan (€1,4 mln inclusi nei dati rettificati del 2016 e relativi solo a sette mesi, dal momento che l’acquisizione è avvenuta alla fine di maggio)

• €2,0 mln di imposte più elevate, relative alla riduzione del beneficio ACE (rispetto ai dati rettificati del 2016)

• €0,5 mln di costi relativi alla svalutazione totale del contributo volontario alla schema FIDT

• €1,3 mln di impatto negativo sul conto economico relativo all’attività in run-off del factoring di Magellan nei confronti delle PMI

Escludendo le suddette spese di €8,7 mln, l’utile netto rettificato del 2017 ammonterebbe a €92,5 mln, +6% a/a.

Il RoTE relativo al 2017, basato sull’Utile Netto Rettificato di €83,7 mln, è pari a 33%.

La proposta di dividendo per il 2017 corrisponde a €83,7 mln, equivalente al 100% payout ratio dell’Utile Netto Rettificato e a un dividendo per azione di €0,492.

Coefficienti patrimoniali

Il Gruppo mantiene una posizione patrimoniale solida con il 12,6% di CET1 ratio (rispetto al requisito SREP del 6,55%) e il 17,5% di Total Capital ratio (rispetto al requisito SREP del 10,75%) calcolati relativamente al perimetro del Gruppo Bancario (ex TUB – Testo Unico Bancario) . Questi coefficienti incorporano l’impatto della riduzione – avvenuta il 13 gennaio 2017 – del rating della Repubblica Italiana a BBB (high) da parte dell’agenzia di rating DBRS, l’ECAI del Gruppo. Un upgrade del rating italiano ridurrebbe dal 100% al 50% il coefficiente di ponderazione per il rischio relativo alle esposizioni verso il Sistema Sanitario Nazionale e alla Pubblica Amministrazione in Italia (diverse dagli enti territoriali locali e dal governo centrale), con un impatto positivo del +3,4% sul CET1 e +4,8% sul Total Capital ratio.

I coefficienti patrimoniali sopracitati non includono €84 mln, pari all’Utile Netto Rettificato, destinati alla distribuzione dei dividendi.

La densità delle attività ponderate per il rischio (RWA, Risk-Weighted Assets) è diminuita, grazie a una migliore composizione dei crediti, dal 70% a fine settembre 2017 al 67% a fine dicembre 2017. Il Gruppo usa i modelli Standard di Basilea.

Qualità degli attivi

L’elevata qualità degli attivi è confermata da un coefficiente di sofferenze nette/crediti netti dello 0,6% a fine settembre 2017, rispetto allo 0,5% alla fine di dicembre 2016. Al 31 dicembre 2017, il valore scende allo 0,5%, al netto degli acquisti di crediti già deteriorati, in linea con lo 0,5% a dicembre 2016. Il totale dei crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili, crediti scaduti) – al netto degli accantonamenti – ammonta a €94,7 mln, (€61,8 mln a fine 2016, in riduzione rispetto ai €96,6m di fine settembre 2017). I crediti netti scaduti (Net past due), corrispondenti a €69,8 mln (€46,2 mln nel 2016), sono relativi, per il 83%, alla Pubblica Amministrazione italiana e alle aziende che operano nel settore pubblico. 

Eventi significativi dopo la fine del 2017

Il Gruppo ha ricevuto l’autorizzazione a operare nel mercato croato.

La Croazia sarà l’ottavo Paese europeo in cui il Gruppo opererà, con una spesa pubblica per beni e servizi pari a €4 mld, in linea con la Slovacchia. Il Paese è caratterizzato da un elevato indebitamento pubblico, con un rapporto debito/PIL dell’83%, e lunghi tempi di pagamento (269 giorni).

BFF opererà in Croazia in regime di libera prestazione di servizi, come precedentemente fatto in Grecia e Portogallo, con un basso investimento iniziale, sfruttando il sistema IT e i processi già esistenti.

La data di lancio è attesa per il 2°Trim18, con un focus iniziale sull’acquisto di crediti verso il sistema sanitario.

Dichiarazione del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Carlo Zanni, dichiara, ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza, che l’informativa contabile contenuta nel presente documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.